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KANT: Il problema della morale nella critica Della Ragion Pratica

  Il problema della morale nella critica Della Ragion Pratica  Nella Critica Della Ragion Pratica si dice che la legge morale è un “fatto della ragione” , è incondizionata e universale e ha la forma del comando perché deve contrastare la sensibilità e gli impulsi egoistici.  La Ragion Pratica combacia con la volontà, che è la facoltà di agire sulla base di principi normativi: -le massime che sono prescrizioni di carattere soggettivo - gli imperativi che sono prescrizioni di carattere oggettivo.  Essi vengono distinti a loro volta in imperativi ipotetici e imperativi categorici.  Nella critica della ragion pratica si afferma che l'azione è morale quando: è compiuta solo in vista e per rispetto del dovere, e  soddisfa il principio di universalizzazione. Viene ampliato attraverso e tre formulazioni dell'imperativo categorico che impongono di agire.  La moralità richiede la conformità al dovere ma anche la convinzione interiore, in essa l'uomo si eleva al di sopra del sensibil

KANT

  I giudizi della scienza e la rivoluzione copernicana.   Nella Critica della ragion pura si afferma che serve condurre un'analisi sui fondamenti della conoscenza al fine di capire quali sono le condizioni di possibilità della scienza.  Bisogna capire se è possibile una metafisica come scienza, a questo scopo si analizzano le proposizioni della scienza.  Nella  critica della ragion pura  si sostiene che i giudizi Si differenziano in tre tipologie: analitici, sintetici a posteriori e sintetici a priori.  -analitici: il predicato spiega solo il contenuto del soggetto, hanno universalità e necessità  -sintetici e posteriori: il predicato aggiunge novità al soggetto,  accrescono il sapere ma sono particolari e contingenti  -sintetici a priori: accrescono il sapere e sono dotati di universalità e necessità.  Nei giudizi sintetici a priori possiamo distinguere l'aspetto materiale e l'aspetto formale.  L'aspetto materiale cioè che le impressioni sensibili che il soggetto rice

GALILEO GALILEI

  GALILEI : LA NASCITA DELLA SCIENZA MODERNA Grazie alle sue teorie la SCIENZA assume un carattere OGGETTIVO, e si separa dalla fede e dall'autoritarismo di Aristotele. Galilei ha il merito di aver dimostrato oggettivamente la teoria eliocentrica di Copernico . Copernico aveva ipotizzato che al centro dell'universo ci fosse il SOLE e non la TERRA, come invece sosteneva la religione cattolica. Galileo grazie al TELESCOPIO osserva direttamente i corpi celesti e prova che il sole è al centro del nostro sistema planetario. Galileo riesce a inventare, grazie alla sua preparazione matematica, il TELESCOPIO, che risultò essere uno STRUMENTO straordinario per vedere come realmente erano i corpi celesti, scoprì: le macchie solari, che la luna presentava catene montuose, valli e crateri, i satelliti di Giove. Il fatto che Galileo sostenesse la teoria Copernicana, gli provocò la condanna della Chiesa, che l'accusò di eresia e lo condannò al carcere. Galileo inizialmente

BRUNO GIORDANO

                                                   GIORDANO BRUNO L'INFINITA' DELL'UNIVERSO Bruno sostiene che se DIO è infinito ed è causa dell'universo, allora anche l'UNIVERSO è INFINITO. Per dimostrare che l'universo è infinito, cerca di analizzare le cause dell'universo. Essendo Dio la causa dell'universo, ed essendo Dio infinitamente buono e potente, perché avrebbe dovuto creare un universo finito? L'infinito crea infinito, allora se pensiamo che l'universo sia finito, Dio dovrebbe essere limitato per aver creato un universo limitato. Ma non è possibile non riconoscere l'infinità di Dio, quindi l'universo è infinito. LA CAPACITA' PRATICA E INTELLETTIVA Bruno nel brano tratto dall'opera Lo spaccio della bestia trionfante , sostiene che l'uomo grazie alle sue MANI e al suo INGEGNO riesce a sottomettere la materia ed ad affermare il suo valore. In queste azioni prosegue l'attività di Dio quindi agisce co

CAMPANELLA

                                                                  Campanella Nel testo Città del sole, scritto da Tommaso Campanella, viene descritto come venivano educati fin dall’età dei tre anni, gli abitanti di questa città. E’ un’educazione ENCICLOPEDICA: studiavano tutte le discipline, dalle lingue alla matematica e medicina, facevano esercizio fisico e imparavano molti mestieri. I bambini dai 3 ai 7 anni, vestivano in modo sobrio, venivano educati dagli anziani a una vita priva di agi e rigorosa. Gli insegnavano la lingua orale e scritta e le basi dei mestieri. Gli anziani dovevano capire le inclinazioni naturali dei bambini. Dopo i 7 anni gli alunni venivano divisi in due gruppi e si alternavano ad imparare le scienze, soprattutto la matematica, e a fare esercizio fisico, per risparmiare tempo e spazio. Diventavano “professori” di una determinata scienza solo coloro che avevano ottenuto in quella materia ottimi risultati. Per Campanella il lavoro manuale era molto importa

FILM: BLADE RUNNER

                                                  BLADE RUNNER Blade runner è un film di fantascienza ambientato a Los Angeles in un tempo futuro. Una grande azienda ha creato dei robot identici agli umani chiamati replicanti. Questi robot potevano vivere solo quattro anni e venivano creati dall’uomo per svolgere i lavori più pericolosi che gli uomini non volevano svolgere. Sei di questi replicanti con a capo Roy, decidono di scappare per tentare di entrare nella azienda che li ha creati per togliere il loro tempo di  scadenza . Due replicanti muoiono subito in un campo elettrico.                          Il capo dell’azienda chiama un cacciatore di taglie Deckard e gli affida il compito di cercare e uccidere i replicanti scappati. Deckard deve effettuare dei test su dei replicanti ed è costretto a farlo anche sulla segretaria Rachael, che si scopre essere anche lei una replicante ma lei non ne è a conoscenza. Rachael chiede a Deckard se è umana o una replicante, lui le dice la

ARISTOTELE: L'ETICA E LA POLITICA

                                                 L’ETICA E LA POLITICA Per Aristotele l’etica e la politica sono le scienze pratiche: non hanno un fine, ma sono utili per aiutare gli uomini nei loro comportamenti con lo scopo di raggiungere la felicità. L’etica non è come la matematica una scienza che si possa dimostrare con conclusione e ragionamenti unici e necessari ma studia i comportamenti e i modi di agire degli uomini, quindi deve tener conto delle condizioni storiche e geografiche in cui un popolo vive e anche della libertà umana. Non arriva quindi a definire principi assolti (l’idea del bene) ma considera le situazioni reali, gli usi e i costumi dei popoli, per valutare cosa sia il bene per un determinato popolo. Per Aristotele la felicità si realizza quando l’uomo riesce a trovare l’equilibrio e a realizzarsi in tutti gli aspetti della vita. Deve quindi utilizzare la ragione per realizzare tutte le virtù dianoetiche : -arte (produzione di oggetti) -saggez