ARISTOTELE: L'ETICA E LA POLITICA

 

                                               L’ETICA E LA POLITICA

Per Aristotele l’etica e la politica sono le scienze pratiche: non hanno un fine, ma sono utili per aiutare gli uomini nei loro comportamenti con lo scopo di raggiungere la felicità.

L’etica non è come la matematica una scienza che si possa dimostrare con conclusione e ragionamenti unici e necessari ma studia i comportamenti e i modi di agire degli uomini, quindi deve tener conto delle condizioni storiche e geografiche in cui un popolo vive e anche della libertà umana.

Non arriva quindi a definire principi assolti (l’idea del bene) ma considera le situazioni reali, gli usi e i costumi dei popoli, per valutare cosa sia il bene per un determinato popolo.

Per Aristotele la felicità si realizza quando l’uomo riesce a trovare l’equilibrio e a realizzarsi in tutti gli aspetti della vita.

Deve quindi utilizzare la ragione per realizzare tutte le virtù dianoetiche :

-arte (produzione di oggetti)

-saggezza (direzione del comportamento, capacità di scegliere il giusto mezzo in cui consistono le virtù etiche)

-intelligenza (indagine dei primi principi)

-scienza (deduzione dai principi e dimostrazioni)

-sapienza (conoscenza delle realtà più alte e sublimi) , accessibile solo agli uomini saggi e filosofi.

L’uomo deve inoltre dominare gli impulsi sensibili e scegliere i giusti mezzi per realizzare le virtù etiche:

-giustizia

-moderazione

-magnanimità

-temperanza

in questo modo arriva alla saggezza, accessibile a tutti.


L’AMICIZIA:

Per Aristotele l’amicizia è una virtù, ma distingue l’amicizia:

-in virtù dell’utile: è un’amicizia tra persone che nasce per raggiungere qualche vantaggio reciproco e non perché si apprezza realmente l’altra persona.

-in virtù del bene: questa è l’amicizia perfetta perché si stima l’amico in quanto persona, e in modo disinteressato (molto rara).


Domande pagine 270

1.La differenza tra l’etica e le scienze teoretiche è che l’etica deve tener conto delle condizioni storiche e geografiche in cui vivono i diversi popoli( ciò che è bene per alcuni , per altri è male) e inoltre deve tener conto della libertà umana nell’operare le scelte. Quindi a differenza delle scienze teoretiche non arriva a verità assolute.

2. Aristotele nell’elaborazione della sua etica si ispira al modello tipico della classe media, che vive in buone condizioni economiche e che cerca di sfruttare il più possibile le risorse sociali e umane a sua disposizione per raggiungere la felicità.

3. La sapienza consente di raggiungere la felicità perché porta alla conoscenza delle realtà più alte e sublimi in modo disinteressato e consente così una vita serena e felice senza preoccupazioni esterne.

4. L’amicizia perfetta è quella che si fonda sulla virtù e sul bene, si stima l’amico come persona in modo disinteressato.


L’UOMO COME ANIMALE POLITICO:

Aristotele sostiene che l’uomo è un animale politico che riesce a realizzarsi solo all’interno della società.

Proprio per la sua natura socievole costituisce:

-la famiglia (cellula base della società)

- il villaggio (insieme di famiglie)

- la polis (insieme di villaggi).

L’uomo quindi realizza la città stato e la forma migliore di governo è la politeia: è una forma di governo che ha le caratteristiche migliori della democrazia e dell’oligarchia, cioè al governo ci sono molte persone con agiatezza economica: il ceto medio dei proprietari terrieri.


Domande pagina 272.

1. Per Aristotele l’obbiettivo della politica è di assicurare le migliori condizioni di benessere per i cittadini e raggiungere la giustizia.

2.Aristotele ritiene che non esista una forma ideale di governo perché il governo deve tener conto delle condizioni reali in cui vivono i suoi cittadini e cercare le soluzioni migliori per raggiungere il benessere reale e spirituale dei suoi cittadini.

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