PLATONE
Musei capitolini
PLATONE
Per comprenderlo bene bisogna capire il contesto storico in cui è vissuto.
E’ nato in un’importante famiglia di Atene e doveva diventare un politico, ma era profondamente deluso dalla situazione politica di Atene:
- governo sanguinario dei Trenta tiranni (404-403 a.C.)
- la democrazia che era al potere era molto ingiusta
- la condanna a morte di Socrate (399 a.C.)
Socrate rappresentava per Platone un modello di moralità e giustizia , Platone sente così l’esigenza di una filosofia, che sappia orientare la società verso il bene.
La crisi della società secondo Platone era causata dal diffondersi del relativismo sofistico,
secondo i sofisti non esiste una verità o una morale assoluta, ma la forza degli argomenti dipende dalla capacità di persuasione, i giovani sono educati a saper usare bene le parole, a far valere il loro punto di vista e i loro egoistici interessi.
In questo modo non si arriverà alla giusta conoscenza dei valori e principi universali, statili e immutabili che portano al benessere collettivo.
LA FONDAZIONE DELL’ACCADEMIA
Per il suo progetto di rigenerazione spirituale Platone nel 387 fondò l’ACCADEMIA , una associazione religiosa dedicata al culto delle Muse, che diventò un importante centro di ricerca scientifica, un centro di incontro tra gli intellettuali (filosofi , matematici, astronomi e scienziati) con lo scopo di educare i giovani alla politica e all’etica.
L’accademia durò più di 900 anni, fino al 529 d.C..
IL DIALOGO:
Platone critica i Sofisti e appoggia invece la teoria di Socrate: la verità come ricerca continua attraverso il dialogo con le altre persone.
I dialoghi platonici si propongono di raggiungere una conoscenza autentica e hanno una struttura logica rigorosa
LE CARATTERISTICHE DEL DIALOGO :
- le persone che partecipano ai dialoghi sono in numero limitato (identificate), al contrario dei sofistiche avevano un pubblico vasto.
- la finalità dei dialoghi è la ricerca della verità perseguita con metodo e rigore razionale, al contrario dei sofisti che volevano solo convincere gli altri delle proprie idee.
- i discorsi dovevano essere brevi e chiari, al contrario dei sofisti che facevano lunghi ragionamenti.
IL RUOLO DEL MITO:
Platone nelle sue opere usa molto i MITI , per due motivi:
- il mito aiuta a comunicare in modo semplice e intuitivo ( ruolo didattico)
- il mito avvicina a realtà che vanno al di là dei limiti dell’indagine razionale, a cui Platone crede ma che non riesce a dimostrare con la filosofia (funzione filosofica).
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