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KANT: Il problema della morale nella critica Della Ragion Pratica

  Il problema della morale nella critica Della Ragion Pratica  Nella Critica Della Ragion Pratica si dice che la legge morale è un “fatto della ragione” , è incondizionata e universale e ha la forma del comando perché deve contrastare la sensibilità e gli impulsi egoistici.  La Ragion Pratica combacia con la volontà, che è la facoltà di agire sulla base di principi normativi: -le massime che sono prescrizioni di carattere soggettivo - gli imperativi che sono prescrizioni di carattere oggettivo.  Essi vengono distinti a loro volta in imperativi ipotetici e imperativi categorici.  Nella critica della ragion pratica si afferma che l'azione è morale quando: è compiuta solo in vista e per rispetto del dovere, e  soddisfa il principio di universalizzazione. Viene ampliato attraverso e tre formulazioni dell'imperativo categorico che impongono di agire.  La moralità richiede la conformità al dovere ma anche la convinzione interiore, in essa l'uomo si eleva al di sopra del sensibil

KANT

  I giudizi della scienza e la rivoluzione copernicana.   Nella Critica della ragion pura si afferma che serve condurre un'analisi sui fondamenti della conoscenza al fine di capire quali sono le condizioni di possibilità della scienza.  Bisogna capire se è possibile una metafisica come scienza, a questo scopo si analizzano le proposizioni della scienza.  Nella  critica della ragion pura  si sostiene che i giudizi Si differenziano in tre tipologie: analitici, sintetici a posteriori e sintetici a priori.  -analitici: il predicato spiega solo il contenuto del soggetto, hanno universalità e necessità  -sintetici e posteriori: il predicato aggiunge novità al soggetto,  accrescono il sapere ma sono particolari e contingenti  -sintetici a priori: accrescono il sapere e sono dotati di universalità e necessità.  Nei giudizi sintetici a priori possiamo distinguere l'aspetto materiale e l'aspetto formale.  L'aspetto materiale cioè che le impressioni sensibili che il soggetto rice